venerdì 19 aprile 2013

La casa al mare non piace più di Paola Dezza - Il Sole 24 Ore

La casa al mare non piace più

di Paola Dezza

Niente di nuovo sotto il sole. Un blocco pressochè totale ha caratterizzato, infatti, tutto il 2012 e continua a contrassegnare questi primi mesi del 2013 sul fronte del segmento della seconda casa.
Il mercato delle case al mare
La crisi economica e l'Imu hanno oscurato il sogno di comperare una seconda casa, anche al mare. Ci si rifugia per quanto possibile nella routine quotidiana, in attesa di un miglioramento, e si fatica anche a fare i conti della prima casa. Chi, invece, è già proprietario di una seconda abitazione inizia a valutare la possibilità di venderla, perchè da sempre mantenere un'abitazione per i week end e le vacanze è una spesa non insignificante.
«I numeri delle compravendite di seconde case a consuntivo del 2012 sono molto negativi, e in maniera abbastanza omogenea – spiega Luca Dondi, responsabile del comparto immobiliare di Nomisma e da poco eletto direttore generale della società –. Un dato non dissimile da quanto emerso per le aree maggiori. Siamo comunque su volumi contenuti, calati del 26/27% in 12 mesi, e molto alta è la volatilità. Per questo motivo il dato delle vendite sulle singole località di vacanza va preso con cautela perchè le forti oscillazioni sono accentuate dalle poche transazioni. Se si parla di 50/100 compravendite movimenti minimi cambiano l'entità percentuale di scostamento».
Sono quindi i segni meno a dominare i volumi di scambio, ma anche la variazione dei prezzi. Tuttavia ci sono località che sotto questo profilo hanno tenuto. Il calo delle compravendite a Santa Margherita Ligure del 17,6% sul biennio precedente (2010-2011) non è paragonabile al calo di Cesenatico (-40% sulla media del biennio precedente), e mostra come in generale le località top abbiano tenuto meglio, forse grazie a una componente di rimpiazzo. Anche nei prezzi. «Qui anche l'acquisto come investimento ha sofferto meno, complice la liquidità» dice Dondi.
Accanto al segno positivo di Sorrento e Positano, ci sono pesanti crolli, tutti riconducibili all'ultimo anno, mentre il periodo dal 2004 al 2008 è stato eccellente per questo segmento di mercato.
Ma quali sono le cause di una tale debacle? «Innanzitutto la scomparsa della componente di fascia media, che ha dovuto erodere i risparmi per far fronte alla crisi e che aveva in molti casi anche drogato il mercato – spiega Dondi –. E anche nel lusso, per esempio a Forte dei Marmi, l'interesse degli stranieri non si concretizza così spesso come in passato».
La situazione potrebbe migliorare solo dopo l'estate. «Allora potrebbe arrivare qualche segnale di miglioramento legato alla situazione macro, alla ripresa economica e anche all'erogazione del credito. Il primo semestre 2013 è invece legato ancora al 2012. E la voglia di ottimismo non riesce a cambiare i fatti. Non ci sono segnali positivi, ma solo di un'eventuale stabilizzazione. E bisogna sottolineare che la svolta nel mercato non la produrrà un pesante calo dei prezzi ma la riapertura del credito e il miglioramento delle aspettative e della fiducia, ora un ricordo sbiaditissimo».
Anche Tecnocasa registra un mercato in calo per la seconda casa, che segue l'andamento del segmento principale.
«Dai dati analizzati emerge un mercato in calo anche sul fronte dei prezzi, che nel secondo semestre 2012 hanno segnato una perdita del 6% – dice Fabiana Megliola, responsabile dell'ufficio studi di Tecnocasa –. Un calo generalizzato, guidato dalla poca domanda, a sua volta fortemente condizionata dalla diminuzione della disponibilità di spesa». Non solo non si compra, ma c'è chi, proprietario di più seconde case, decide di razionalizzare le proprie abitazioni vendendo magari la terza casa e mantenendo solo la seconda.
«In questo momento si trovano anche pezzi unici in vendita che fino a qualche anno non andavano sul mercato – dice Megliola –. È il caso della Gallura. Tra le zone che hanno tenuto, invece, c'è anche parte della Puglia, mentre in Emilia-Romagna si affacciano gli stranieri dell'Europa dell'Est».

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