venerdì 23 agosto 2013

Imu: Anci, Service tax colpisce deboli ed è complessa Fassino, non ci riducano risorse. Castelli, rischio riscossione (ANSA)

(ANSA) - ROMA, 21 AGO - I Comuni sono allarmati dall'arrivo di una Service Tax: temono ripercussioni di tipo sociale e soprattutto vogliono che qualsiasi ipotesi di abolizione della prima rata dell' Imu non comporti per loro meno risorse dei 4 miliardi previsti. A dirlo, a chiare lettere, è il responsabile Finanza Locale dell'Anci e sindaco di Ascoli Piceno, Guido Castelli. ''Spostare la tassazione dalla proprietà ai servizi vuol dire colpire gli strati più deboli della popolazione, anche gli inquilini e i residenti non proprietari - osserva - la Service Tax, infatti, comporta una diversa distribuzione del carico fiscale ''. L'Anci ''è aperta alla discussione, la Service Tax può essere una strada interessante ma abbiamo una certa preoccupazione di tipo sociale''. Le perplessità dei sindaci riguardano anche le modalità applicative e di riscossione della nuova tassa di servizio. ''Una nuova tassa - fa notare Castelli - con una platea di contribuenti completamente rinnovata, rischia di creare un problema di riscossione del tributo''. Ai Comuni, insomma, stanno a cuore due principi: la garanzia dell'arrivo nelle casse comunali, entro fine anno, dei 4 miliardi dell'Imu sulla prima casa e che l'applicabilità delle nuove tasse sia garantita da regole semplici e facilmente applicabili: ''Introdurre nuove tasse non è semplice e ogni anno in Italia ne cambiano la formulazione. Temiamo che norme complesse e laboriose come la formulazione ipotizzata dal sottosegretario Baretta, creino difficoltà di applicazione. Infine, non vogliamo essere noi a pagare il confronto politico sull'Imu'', dice a chiare lettere il primo cittadino marchigiano. Il presidente dell'Anci, Piero Fassino, chiede che con la riforma ''i Comuni non abbiano meno risorse di quelle che hanno oggi''. E a proposito dell'ipotesi service tax, Fassino si limita a dire: ''Aspettiamo di vedere. Si possono usare molte tecniche, ma il risultato - conclude - non deve essere un'ulteriore riduzione delle risorse per i Comuni''. Che non potrebbero proprio sopportarlo, sostiene da molto tempo l'Anci. (ANSA).

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