domenica 18 agosto 2013

“In Italia i mutui più cari d’Europa” - lastampa.it

Un rapporto di Confartigianato fotografa la crisi sempre più profonda del mercato immobiliare:
flessione del 13,8% rispetto al 2012
Gli ecobonus spingono l’occupazione nel settore edile fino alla creazione di quasi 14mila nuovi posti di lavoro (13.700) che arriveranno grazie agli incentivi per le ristrutturazioni edili e il risparmio energetico, varati dal governo. 

Tuttavia per le famiglie italiane, comprare casa resta un miraggio: nel primo trimestre 2013 le compravendite immobiliari hanno subito un crollo del 13,8% rispetto alla fine del 2012. Colpa anche del costo dei mutui che, nonostante la diminuzione di 27 punti base nell’ultimo anno, si confermano i più cari d’Europa, con un tasso medio d’interesse a maggio 2013, pari a 3,53%, 66 punti base più caro rispetto al tasso del 2,87% dell’Area Euro. A fotografare la situazione del settore delle costruzioni è un rapporto della Confartigianato evidenziando come l’Italia, in fatto di mutui erogati, sia in controtendenza rispetto all’area Euro. Peggio di noi solo la Spagna. 

Complessivamente lo stock di mutui concessi alle famiglie italiane per comprare casa è pari a 364,1 miliardi, a giugno di quest’anno in flessione dello 0,8% su base mensile. Mentre il governo si appresta a varare un piano casa da 5 miliardi di euro, le percentuali nazionali sono in controtendenza rispetto all’Eurozona dove, a giugno 2013, lo stock di mutui per abitazioni è in crescita dello 0,8% rispetto al mese precedente. Addirittura in Francia si segnala un aumento del 2,7% e in Germania del 2,1%. Peggio di noi la Spagna con un calo del 3,8%. 
Tornando agli effetti benefici dell’ecobonus su un settore duramente colpito dalla crisi (122mila i posti persi nell’ultimo anno, 391.000 dal 2009), sono 2 milioni - secondo la Confartigianato - i proprietari di immobili pronti a effettuare nei prossimi 12 mesi un intervento di manutenzione, numero in aumento del 22,2% rispetto a luglio 2012. In crescita anche la spesa per ristrutturazioni e riqualificazione energetica che, prevede la confederazione artigiana, nel secondo semestre di quest’anno aumenterà di 1.565 milioni (+26%), di cui 1.065 milioni per ristrutturazioni edili e 500 milioni per risparmio energetico. 

Gli incentivi fiscali hanno già mostrato in passato il loro effetto benefico sull’edilizia: nel 2011 le detrazioni sono state utilizzate da oltre 6,7 milioni di contribuenti italiani; nello stesso anno la spesa complessiva per interventi di ristrutturazione ammonta a 12 miliardi di cui 3,5 miliardi (29,1%) per il risparmio energetico e 8,5 miliardi (70,9%) per il recupero del patrimonio edilizio. Per questo, Arnaldo Redaelli, presidente di Confartigianato Costruzioni sottolinea «la necessità di rendere stabili e permanenti gli incentivi per raggiungere più obiettivi: rilancio delle imprese delle costruzioni, riqualificazione del patrimonio immobiliare, risparmio energetico e difesa dell’ambiente, emersione di attività irregolari».  

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