lunedì 8 luglio 2013

Immobili, vendite dimezzate e in un anno a Portofino nemmeno un affare chiuso di Marco Frojo - repubblica.it



Rapporti

IL CASO DELL’AMBITA BAIA LA DICE LUNGA SUL LIVELLO A CUI È ARRIVATA LA CRISI DEL SETTORE. NEL SECONDO SEMESTRE DELLO SCORSO ANNO GLI SCAMBI SONO DIMINUITI DEL 26,1%. MA È LIEVE LA CONTRAZIONE DELLE QUOTAZIONI

Marco Frojo
Milano L a notizia ha una scarsa rilevanza statistica ma fotografa perfettamente la situazione del mercato immobiliare ligure: dall’inizio di luglio 2012 alla fine dell’anno scorso nel piccolo comune di Portofino non è stato venduto neanche un immobile. Nell’ambita baia, dove fino a pochi anni fa le ville a picco sul mare passavano di mano a suon di milioni di euro, la crisi ha letteralmente bloccato le compravendite. Nel resto della Liguria la situazione non è meno tragica: dal 2004 al 2012 in tutta la regione le transazioni si sono dimezzate. Quel che è peggio, poi, è che la tendenza continua a essere al peggioramento. Nel secondo semestre dello scorso anno gli scambi sono diminuiti del 26,1% rispetto a dodici mesi prima, un dato sostanzialmente in linea con quello nazionale (-25,8%). Secondo i dati riferiti dall’Agenzia delle Entrate, le compravendite di unità immobiliari a destinazione abitativa sono state 7.260, di cui il 49,9% ubicate nella provincia di Genova. Per quanto riguarda le quotazioni, si osserva come la rilevante contrazione delle compravendite abbia comportato solo un lieve assestamento della quotazione media residenziale (-1,6%), dopo un periodo di sostanziale stabilità delle quotazioni (dal primo semestre 2008). Questo segnale di flessione — fa notare il rapporto dell’Agenzia delle Entrate — ha riguardato soprattutto il Comune di Genova (-3,5% su base semestrale). I liguri, dunque, preferiscono non vendere piuttosto che far scendere il prezzo, almeno
per ora. Si intensificano, però, i segnali che lasciano prevedere un deciso calo anche dei prezzi. «Prima parlavamo di un malato — sintetizza Stefano Silvano, che sovrintende alle indagini per conto dell’Agenzia del Territorio — adesso, quel malato, lo abbiamo portato all’ospedale e messo sotto una tenda di ossigeno». La crisi del mercato immobiliare — questa la constatazione finale dell’Agenzia delle Entrate — ha pertanto colpito la città di Genova con una marcata riduzione dei volumi delle compravendite che è risultata meno pesante nella fascia collinare, ma comunque con contrazioni drastiche delle unità oggetto di transazione. Per le quotazioni medie si sono osservate perdite decisamente più contenute, mentre l’intensità del mercato immobiliare si è mantenuta a livello comunale all’1,58 per cento. Viste le difficoltà del mercato immobiliare non stupisce che dal settore dell’edilizia giungano notizie molto negative. Negli ultimi tre anni la Liguria ha perso 7mila posti di lavoro nel settore delle costruzioni. Solo a Genova la crisi ha costretto a lasciare a casa almeno 1.500 persone solo nel 2012, e altre mille dall’inizio di quest’anno. «La situazione — ha dichiarato il presidente Assedil (l’associazione dei costruttori genovesi), Federico Garaventa — è negativa e non si vedono possibilità di ripresa a breve termine. Certamente l’occupazione è destinata a calare ulteriormente nel 2013 e nel 2014. Può anche essere che, come dicono alcuni, abbiamo toccato il fondo, il fatto è che sul fondo ci stiamo ancora. Le banche, nonostante quello che si dice ai convegni, concedono mutui con gran difficoltà a chi vuole comperarsi la casa e se non si finanzia l’acquisto di immobili si spezza la catena. Noi non costruiamo più. D’altra parte con il Patto di stabilità ormai le amministrazioni locali non fanno neppure la manutenzione. È una mancanza che pagheremo tutti, in futuro, e per ora è un’altra risorsa che viene meno al settore». In questa drammatica situazione non resta che la speranza che vengano avviati i lavori per le grandi infrastrutture. «Anche qui però non mancano le ombre — conclude Garaventa — Il Terzo Valico, meno male che c’è, sembra ormai avviato. Sulla bretella autostradale genovese, la “gronda”, vedo perplessità e indecisioni che non si spiegano». Nel secondo semestre 2012 le compravendite di unità immobiliari a destinazione abitativa sono state 7.260 di cui il 49,9% ubicate nella provincia di Genova.

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