Lasci
un edificio abbandonato e in preda al degrado per cinque anni?
Interviene il Comune. Prima ti diffida a eseguire gli interventi di
ripristino e messa in sicurezza. Poi, se non li fai, interviene
direttamente e ti manda il conto a casa con relativa sanzione. Nel
frattempo, nelle more, Palazzo Marino, se lo ritiene opportuno, «potrà
attribuire a tali beni una destinazione pubblica o recuperare le aree».
In altre parole, Palazzo Marino si riserva la possibilità di destinare
quel determinato edificio ad edilizia sociale o a qualche altra funzione
che non è presente in quella zona della città, rimanendo salva la
proprietà privata.
A MILANO SONO 271 - Fino a quando
il proprietario non salderà i conti. Non si tratta di poca cosa visto
che gli edifici abbandonati a Milano sono 271. Una bidonville dalle
dimensioni di un paese nemmeno tanto piccolo. Se la norma dovesse
passare (e non è detto, vista la portata dell'intervento) rappresenterà
un incentivo radicale per modificare in positivo la faccia della città.
Al via la rivoluzione dell'Urbanistica. Giovedì, il vicesindaco e
assessore Ada Lucia De Cesaris ha presentato le linee guida del nuovo
Regolamento edilizio. L'ultima versione risale al 1999. E da giovedì è
partito il lungo iter (giunta, commissioni, consiglio, osservazioni,
approvazione) che, integrando e rivedendo norme e regole del costruire,
porterà all'adozione del regolamento. Tante le novità inserite nel
testo: dagli incentivi volumetrici per chi costruisce green, alla
possibilità di rendere abitabili alcuni seminterrati, passando per
l'eliminazione delle barriere architettoniche.
SALE GIOCHI - Ma il Regolamento
contiene anche un altro importante divieto. Su un argomento all'ordine
del giorno in tutte le grandi città. Il divieto di aprire sale gioco a
meno di 200 metri da «scuole pubbliche e private di ogni ordine e grado,
edifici e locali di aggregazione giovanile, parchi gioco, caserme,
chiese e luoghi di culto, ospedali, cliniche, residenze per anziani e
luoghi di cura, luoghi di particolare valore civico e culturale quali
musei e sedi di associazioni e di volontariato che si dedicano alla
pubblica assistenza». Il divieto si estende anche a quegli edifici «che
ospitino funzioni residenziali» e palazzi vincolati.
CORTILI E BICICLETTE - Passiamo a
un altro tema molto sentito dai milanesi. I cortili e le biciclette:
«Nei cortili delle nuove costruzioni devono essere individuati spazi
idonei per il parcheggio delle biciclette di chi abita o lavora nella
misura maggiore tra almeno un posto bici ogni unità immobiliare e un
posto bici ogni 100 mq di slp, superficie lorda di pavimentazione».
Inserito anche l'invito di favorire «nei cortili, così come nei giardini
e nelle aree scoperte delle abitazioni private», il gioco dei bambini,
fatte salve le fasce orarie di tutela della quiete e del riposo
stabilite dai regolamenti condominiali».
Nuove norme anche per quanto
riguarda la dimensione minima degli alloggi: si scende da 30 a 28 metri
quadrati. Ridotte anche le dimensioni minime delle camere a un posto
letto (8 metri) e a due posti letto (12 metri). Introduce una superficie
utile minima di 17 mq per il soggiorno con spazio di cottura. Invece i
bagni non avranno superfici utili minime ma dimensioni adatte ad
ospitare complessivamente la dotazione minima di apparecchi sanitari.
Questo permetterà di recuperare tanti alloggi Aler e del Comune che
adesso sono fuori legge perché al di sotto degli standard di
abitabilità.
SICUREZZA - Altra novità che
riguarda la sicurezza. Tutti i fabbricati, entro 30 anni dalla data di
collaudo delle strutture dovranno essere sottoposti a una verifica di
idoneità statica ogni 15 anni. Chi si ritrova con un edificio il cui
collaudo risale a più di 30 anni fa dovrà provvedere alla verifica. Se
non lo fa viene meno l'agibilità dell'edificio o delle parti non
certificate. «Ora ascolteremo la città - spiega la De Cesaris - parte un
periodo di confronto per trovare un percorso condiviso. Abbiamo posto
attenzione ai problemi principali della città».
Nessun commento:
Posta un commento