domenica 7 luglio 2013

Imu, ipotesi cancellazione dell'acconto di Marco Mobili - Il Sole 24 Ore




ROMA
Superare l'Imu partendo soprattutto dalla cancellazione dell'acconto di giugno rinviato al 31 agosto. E allo stesso tempo portare fino all'80% la platea dei contribuenti che a dicembre potranno ottenere l'esenzione totale, aumentando la franchigia a 600 euro per l'abitazione principale. Sarebbe questo il punto di caduta su cui maggioranza e Governo potrebbero trovare un accordo per «superare l'Imu attuale». Sul tavolo l'Esecutivo è pronto a porre un nuovo "rinvio" della partita Imu direttamente al saldo di fine anno. Che nei fatti vorrebbe dire: per i contribuenti incassare, come minimo, la definitiva cancellazione della prima rata di giugno dovuta sull'abitazione principale ed eventualmente versare solo una parte ridotta dell'imposta dovuta per il 2013; per l'Esecutivo la possibilità di mettere a punto una riforma della tassazione immobiliare più ragionata e in linea con i principi della riforma del catasto in armonia con la delega fiscale.
Le risposte dal cantiere dell'Imu arriveranno già mercoledì con una prima cabina di regia cui, però, non prenderà parte il premier Letta. Che al contrario sarà presente alla riunione di giovedì 18 luglio, quando si potrebbe definitivamente sciogliere il nodo dell'Imu. Che divide ancora le forze della maggioranza: da una parte il Pdl che ne vuole la cancellazione; dall'altra il Pd che chiede di ricalibrarla su principi di equità e proporzionalità.
La partita resta complessa e si muove sia sul metodo sia sulla sostanza. Sul metodo un'ipotesi che sta maturando all'interno del Governo è quella di arrivare in consiglio dei ministri tra la fine luglio e i primi di agosto con un disegno di legge in cui tracciare i principi della riforma della tassazione immobiliare sulla casa e sul riconoscimento della deducibilità dell'imposta pagata dal reddito d'impresa. Un disegno di legge da far "correre" in Parlamento affiancandolo alla delega fiscale che già contiene la revisione del catasto e da approvare in Parlamento entro la fine dell'anno. Con un principio di fondo che potrebbe rivoluzionare l'assetto complessivo: assegnare direttamente ai Comuni dal 2014 non solo gli incassi, ma anche la gestione dell'imposta municipale sugli immobili. Contestualmente l'Economia nel disegno di legge con i principi della riforma potrebbe inserire anche i contorni della cosiddetta "service tax", la tassa sui servizi in grado di assorbire in un unico prelievo la tassazione su immobili, rifiuti e servizi comunali (marciapiedi, illuminazione ecc.).
Definita prima della pausa estiva la parte giuridica della riforma, a settembre si dovrà affrontare quella finanziaria che avrà al primo posto la copertura della cancellazione dell'acconto Imu di giugno (2,4 miliardi), oggi solo compensato ai comuni con un'anticipazione di tesoreria. Non solo. Sul tavolo il Governo avrà da gestire finanziariamente l'aumento dell'Iva rinviato a ottobre, il taglio del cuneo fiscale più volte annunciato e il patto di stabilità dei comuni, ormai non più rinviabile. Capitoli delicati su cui le fibrillazioni tra maggioranza e Governo sono già al centro delle cronache, come testimonia l'affondo sull'Iva di Maurizio Gasparri (Pdl) nei confronti del ministro dell'Economia Fabrizio Saccomanni bollato come «inadeguato» e accusato di non essere «motore propulsivo per l'Esecutivo». Senza dimenticare poi che sul fronte finanziario e in parallelo all'Imu pende sempre il rinvio a fine anno della nuova tassa sui rifiuti (si veda l'articolo in basso).
Capitoli finanziari che a settembre saranno tutti al centro della legge di stabilità. Il lavoro per recuperare risorse soprattutto da tagli di spesa è già partito così come il cantiere per definire le possibili modifiche all'Imu. Che come obiettivo mirano a esentare dal prelievo di dicembre sull'abitazione principale, anche sulla base dei versamenti 2012 (si veda la tabella qui a fianco), oltre l'80% dei contribuenti. Tra le soluzioni più gettonate all'Economia c'è l'aumento della franchigia fino a 600 euro. Da affiancare a un eventuale allargamento degli immobili di lusso oggi esclusi dalla sospensione dell'acconto, come ad esempio quelli di pregio dei centri storici.
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Sotto la lente FRANCHIGIA
Sull'Imu si punta a superare l'imposta partendo soprattutto dalla cancellazione della clausola di salvaguardia posta a base del rinvio dell'acconto di giugno fino al 31 agosto prossimo. E allo stesso tempo ridurre l'area dei contribuenti che a dicembre dovranno pagare, aumentando la franchigia a 600 euro per l'abitazione principale
SERVICE TAX
Un altro elemento su cui ragiona il ministero dell'Economia è l'inserimento nella riforma dell'Imu dei principi della cosiddetta service tax, la tassa sui servizi in grado di assorbire in unico prelievo la tassazione sugli immobili, sui rifiuti e sui servizi comunali (marciapiedi, illuminazione ecc.). Un'ipotesi che si affaccia periodicamente da quando si parla di federalismo municipale
IL RUOLO DEI COMUNI
Tra le ipotesi che potrebbero cambiare il quadro della riforma dell'Imu, c'è quella di assegnare direttamente ai Comuni dal 2014 non solo gli incassi ma anche la gestione dell'imposta municipale sugli immobili. Il che vorrebbe dire lasciare ai sindaci, alla luce della conoscenza del loro territorio, come rimodulare il carico fiscale sugli immobili e sui loro concittadini

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