la
sentenza della corte di cassazione nr 350/2013 ha sancito che in caso
di applicazione di tassi usurari non solo è possibile recuperare gli
interessi pagati, ma anche annullare il contratto di mutuo.
confconsumatori ha pubblicato un breve vademecum per offrire una guida
ai mutuatari che si chiedono se il principio sancito dalla corte sia
applicabile o meno al loro caso
il consumatore per verificare se il proprio contratto di mutuo
rientra nella fattispecie sancita dalla corte e sia quindi,
eventualmente annullabile, dovrà
1) essere fisicamente in possesso del contratto di mutuo
2) qualora non ne fosse in possesso, chiedere alla propria banca e/o al notaio che ha effettuato il rogito una copia
3) valutare il tasso concretemente e
complessivamente applicato dall'istituto di credito o finanziario. per i
mutui a tasso variabile con cap e per i finanziamenti confconsumatori
consiglia di chiedere già in questa fase la perizia di un ragionere o di
un commercialista
4) confrontare il tasso con i tassi soglia stabiliti trimestralmente dalla banca d'italia
5) qualora il tasso complessivamente applicato dalla banca sia superiore al tasso soglia, e quindi la banca pratica usura,
il consumatore dovrà inoltrare una formale diffida all'istituto di
credito chiedendo l'applicazione del principio sancito dalla sentenza
della corte di cassazione
6) dopo il fallimento di qualsiasi soluzione bonaria
alla vicenda, e prima di promuovere qualsiasi giudizio, sarebbe
opportuno effettuare una perizia relativa all'intero rapporto per
determinare l'entità di quanto dovuto e quanto richiesto
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